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L'ALLENAMENTO - Come strutturare la seduta di allenamento (1). Il riscaldamento
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L'ALLENAMENTO - Come strutturare la seduta di allenamento (1). Il riscaldamento
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In linea di massima, la singola seduta di allenamento andrebbe suddivisa in tre parti:

  1. Prima parte, la fase del riscaldamento;
  2. Seconda parte, la fase specifica dell'allenamento;
  3. Terza parte, la fase del defaticamento.

Questo ordine di cose però viene spesso saltato. Non è raro che gli sportivi, sopratutto gli sportivi amatoriali o chi pratica in modo saltuario l'attività sportiva, incominci subito l'allenamento. Qualche cosa di simile al riscaldamento viene anche fatto perché a chiunque risulta comunque difficile essere performanti fin da subito, partendo dallo stato di riposo, "da freddi".
Bisogna fare qualche cosa di più concreto che incominciare a ritmo blando perché questo può non essere del tutto sufficiente per ottenere una buona performance oltre al rischio serio di farsi male.

Il riscaldamento

Obiettivi del riscaldamento è proprio "riscaldare".
Riscaldare l'organismo, attraverso l'aumento graduale della temperatura corporea, passando dallo "stato di quiete" tipico dello stato di riposo, ad un livello di attività ideale per poter essere pronti per esprimere al meglio la propria performance.

In particolare, in un organismo adeguatamente riscaldato e pronto per la performance, si riscontra:

  • una diminuzione degli attriti. Sia gli attriti articolari che muscolari. Migliora l'afflusso di liquido sinoviale (il lubrificante delle articolazioni) nella articolazioni e diminuiscono gli attriti che impediscono alle singole fibre muscolari ed i fasci di fibre di scorrere fluidamente tra di loro;
  • una variazione dell'affinità per l'ossigeno con l'emoglobina. Aumenta l'apporto di ossigeno ai muscoli, l'emoglobina del sangue aumenta la propria capacità di legarsi con le molecole di ossigeno;
  • una migliore condizione per il verificarsi di alcune reazioni biochimiche le quali sono alla base della produzione di ATP.

La fase di riscaldamento non andrebbe fatta solo prima dell'allenamento, ma anche e sopratutto prima della gara. Durante le competizioni il livello di performance richiesto è il più elevato possibile. Richiediamo al nostro organismo il massimo evitando anche di esporci al rischio di infortuni.

E' importante fare riscaldamento perché il nostro organismo sopporta male i cambiamenti che avvengono in maniera brusca. Attraverso il riscaldamento, l'organismo riesce invece a trovare gli aggiustamenti migliori per passare dalla condizione di riposo ad essere nella condizione migliore, pronti per la performance.

Pronti per la performance

Essere in condizioni ottimali per la performance sportiva, essere pronti, "stare bene". Non dipende solo da star bene fisicamente, ma anche e sopratutto stare bene mentalmente, con la testa: bisogna essere nelle condizioni mentali di "volere la performance".
Può invece capitare di avere la testa da un'altra parte e di non volerne proprio sapere. Può mancare la voglia sia prima dell'allenamento che, ed è veramente un guaio, prima della gara.
In questi casi, uno dei possibili rimedi per ritrovare la voglia e farci uscire da questa brutta situazione, può essere quello di fare un buon riscaldamento.

Il riscaldamento deve servire ad innescare la scintilla della determinazione, della la volontà di fare. Per questo può essere utile adattare alcuni stratagemmi:

  • fare un riscaldamento più lungo del solito;
  • fare esercizi di ripasso del gesto tecnico della nostra performance;
  • isolamento per cercare la concentrazione.

 



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